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Piana Rotaliana

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Archeobike Piana Rotaliana: dal Mesolitico al Medioevo

L’itinerario lungo la pista ciclabile della Piana Rotaliana, permette di scoprire l’archeologia attraverso le numerose testimonianze dalla pre-protostoria sino al medioevo, rinvenute in diverse località della Piana Rotaliana.

Il percorso di archeobike inizia all’altezza di San Michele All’Adige, attraversato il ponte dai grandi archi si arriva a Grumo sulla destra Adige. Da lì, diparte un ramo della pista ciclabile, la quale si dirige verso Mezzocorona, attraversando i vigneti e costeggiando il torrente Noce.
L’itinerario archeologico inizia in località Ischia Alta, sulla sinistra idrografica del fiume Noce alla fine del paese di Mezzocorona. L’archeobike inizia dal periodo mesolitico, visitando il riparo sottoroccia di Dos della Forca, purtroppo privo di segnaletica stradale, ma facilmente trovabile visto che il sito è stato inserito nella mappa georeferenziata in alto. Dos della Forca, fu scoperto sul finire dell’Ottocento, le cui indagini hanno evidenziato una prima frequentazione datata alla fine del Mesolitico, al primo Neolitico sono attestate delle strutture abitative e in seguito nella tarda età del Rame, il riparo fu utilizzato a scopo sepolcrale.

Proseguendo lungo il torrente Noce, si percorre la Strada Statale della Val di Non, alla rotatoria si prende via della Rotaliana, arrivando nel centro del paese di Mezzocorona. A pochi passi dal Municipio, sorge il Centro di Documentazione, all’interno del Palazzo della Vicinia, visitabile previo accordo con la biblioteca e in occasione delle mostre temporanee d’arte. Il Centro di Documentazione espone alcuni reperti provenienti dai dintorni di Mezzocorona, purtroppo fuori contesto, che testimoniano la lunga frequentazione della Piana Rotaliana. L’elemento più suggestivo è l’allestimento dell’ambientazione del sito di Borgonuovo, con la ricostruzione del calco della sepoltura mesolitica, la cosiddetta nonna di Mezzocorona.

Il paese di Mezzocorona ha restituito la testimonianza di due abitati romani rurali: l’insediamento del Giontec e di Drei Canè.
L’abitato del Giontec, ha restituito uno dei più vasti insediamenti rurali del Trentino, databile tra il I e il VI secolo d.C., infatti, assume il nome di “Pompei Trentina”. Purtroppo, l’impossibilità di conservare in situ i resti romani, portò alla decisione di ricostruire una simulazione di un antico edificio romano rurale della Piana Rotaliana, denominato Domus Romana. All’esterno dell’abitazione sono visibili alcuni reperti originali in pietra, inoltre, è possibile osservare una parte dell’ambiente di riscaldato con sistema ad hypocaustum.

L’altra tappa ci porta al sito di Drei Canè, per scoprire la viticultura dall’età romana all’età moderna, perché, durante i lavori edili per l’edificazione di un nuovo stabilimento della Cantina di Mezzocorona, fu portata alla luce parte di un’azienda agricola vocata alla viticultura, alla coltivazione dei cereali e all’allevamento di ovini e di suini, come dimostrarono i vari reperti archeologici (macine, vinaccioli, pesi da telaio). I resti strutturali, oggi visibili, sono all’interno della vecchia cantina, quindi per la visita è necessario prendere accordo con la Cantina Rotari.

L’itinerario della Piana Rotaliana si conclude con la visita “virtuale” al “gioiello” nascosto nella roccia, che sovrasta dall’alto l’abitato: il Castello di San Gottardo, purtroppo inagibile essendo di proprietà privata. Il castello è legato ad antiche leggende che hanno come protagonista il drago e gli eroi che l’hanno sconfitto, creando, così, uno spirito fiabesco attorno al castello. Inoltre, recentemente sono state scoperte delle tracce di dinosauro sulla parete soprastante. Il Castello di San Gottardo è considerato tra i più importanti di tutto l’arco alpino, infatti, è uno dei più antichi arroccamenti medievali riferiti al periodo feudale primitivo.

Il Castel San Gottardo, putroppo, è inagibile.

Dati tecniciTempo di percorrenza: 15 minuti

Dati “archeologici”Per visitare il sito archeologico di Drei Cané è necessario prendere accordo con Cantina Rotari.
Il Centro di Documentazione è aperto in occasione delle mostre temporanee di arte, è inoltre, visitabile in altri periodi previo accordo con la biblioteca.

 

 

Concessione per le riprese fotografiche
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