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Archeotrekking urbano Tridentum romana – I

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Questo itinerario alla scoperta di Tridentum romana, è consigliato agli appassionati e gli studiosi di storia e archeologia, perché sono inserite sia le aree archeologiche aperte al pubblico che i siti archeologici di grande rilievo, i quali purtroppo, essendo all’interno di edifici privati, non hanno un orario fisso e l’apertura è possibili solamente in occasione di determinati eventi (come Casa Terlago o Palazzo Tabarelli).

Il percorso di archeotrekking nel centro storico di Trento alla scoperta della Tridentum sotterranea, inizia in Piazza Duomo, definita una delle più belle piazze urbane del mondo, per la presenza della Fontana del Nettuno e degli scenografici affreschi sulle case Cazuffi-Rella. Il primo sito da visitare è l’area archeologica di Porta Veronensis, sotto Palazzo Pretorio, che conserva i resti del monumentale ingresso di Tridentum, l’unico ingresso tutt’ora ritrovato. La porta meridionale della città era gemina, cioè formata da due aperture (fornici), uno per il passaggio dei carri ad est e l’altro ad ovest per i pedoni, ai lati era poste due torri poligonali di sedici lati, alle quali si addossava la cinta muraria.
Nell’area archeologica di Porta Veronenisis è visibile, un tratto della pavimentazione del cardo massimo (asse viario principale della città), un tratto del muro di cinta (costruito in due diverse epoche), le basi dei pilastri che sorreggevano la porta, le basi di una statua e la pavimentazione in calcare rosso locale sul quale erano poste le basi delle due facciate con gli incassi nei quali scorrevano le chiusure a saracinesca.
Usciti da Palazzo Pretorio, l’altra tappa è la Basilica paleocristiana, la quale sorge sotto l’attuale Cattedrale di San Vigilio, dove sono visibili i resti dell’antica basilica paleocristiana eretta all’esterno della cinta muraria romana. La basilica ebbe inizialmente la funzione cimiteriale, in seguito alla sepoltura, voluta dal vescovo Vigilio, dei tre missionari Sisinio, Martirio e Alessandro, uccisi in Val di Non nel 397, alla sua morte lo stesso Vigilio fu deposto a fianco dei tre santi. Tra il IX e il X secolo assunse il ruolo di chiesa cattedrale, in concomitanza con lo spostamento nelle immediate adiacenze del Palatium Episcopatus residenza dei vescovi che, dal 1027, ottennero anche il potere temporale. Rimanendo in Piazza Duomo, sotto Palazzo Balduini (sede del ristorante lo Scrigno), è custodito un tratto della cinta urbica meridionale ed una canaletta dell’impianto fognario cittadino.

Usciti dal palazzo, si continua per Piazza Pasi e sulla destra in Piazza Lodron, prima della Banca Popolare Volksbank, è visitabile l’area archeologica di Palazzo Lodron, che in seguito ai lavori di ristrutturazione del Palazzo, ha portata alla luce parte di un quartiere dell’antica Tridentum. Nell’area archeologica è possibile vedere i resti di un cardo minore, di abitazioni con impianti di riscaldamento ed un unicum, rappresentato da una latrina a seduta. Particolarmente interessante è la ricostruzione di 4 tini che fanno riferimento alla bottega vinaria (una caupona) e una parte della cinta muraria meridionale della città con presenza di buche pontaie e anche i resti di una torre. Dopo la visita a Palazzo Lodron, si ritorna su Via Oss Mazzurana dove si rimane colpiti dallo splendido Palazzo Tabarelli, di proprietà dell’Istituito bancario, i cui resti archeologici sono stati portati alla luce in occasione dei lavori di restauro dell’intero immobile. Questi lavori hanno reso visibili i resti di una parte di un edificio di Tridentum, affacciato su un cardo minore, un’ampia soglia di un portone e un corridoi lastricato che si immetteva negli spazi interni dell’abitazione, probabilmente una domus, di notevole rilievo è la presenza di uno splendido mosaico.
Camminando su via Oss Mazzurana, che ripercorre il cardo minore di Tridentum, si imbocca poi la strada a destra, via Armando Diaz, e si giunge in Piazza Cesare Battista, ma prima di visitare lo Spazio Archeologico del “Sas”, è possibile proseguire arrivando alla Chiesa di San Pietro, dove in prossimità di piazzetta Anfiteatro, vicolo S. Pietro e degli Orbi, di via S. Maria Maddalena sono stati scoperti i resti dell’anfiteatro di Tridentum. L’edificio per gli spettacoli pubblici, in particolare, quelli gladiatori era stato realizzato tra la fine del I secolo d.C. e l’inizio del II secolo d.C. al di fuori della cinta orientale della città.

Ritornando in Piazza Cesare Battisti,  immancabile è la visita allo Spazio Archeologico del “Sas”, in cui è visibile un ampio quartiere nord\orientale dell’antica Tridentum, riportato in luce in seguito agli scavi archeologici effettuati in occasione del restauro del Teatro Sociale. Nell’area archeologica si possono ammirare spazi pubblici e privati, un tratto della mura urbiche orientali, resti di una torre a scavalco, un esteso segmento del decumanus minor con la presenza di solchi dei carri. Sono presenti anche parti di abitazioni con pavimentazione decorata con mosaici, ambienti di riscaldamento, cortili, un pozzo ben conservato e la bottega di un vetraio.
Uscendo dal S.A.S.S. si imbocca la Galleria Giuseppe Garibaldi, e arrivati in Via Manci, si prende il Vicolo dell’Adige, sulla sinistra, entrando nei Magazzini Conad\Nicolodi, nel cui vano interrato è conservato un tratto di circa cinque metri della cinta muraria orientale. Ritornati su Via Manci, la strada presumibilmente ripercorre il decumano massimo, che si incrocia con via Belezani, quest’ultima strada percorre, probabilmente, il cardo massimo, per questo alcuni archeologici sostengono che l’area forense (non ancora rinvenuta) potrebbe essere al di sotto di quest’incrocio. Giunti su via Belenzani, è possibile vedere i resti archeologici sotto Torre Mirana in occasione delle mostre temporanee. I resti permettono di osservare parte della conduttura fognaria pubblica e delle due canalette sfocianti lateralmente.
Proseguendo su via Belenzani, si arriva al prestigioso palazzo, nei cui sotterranei è presente l’area archeologica di Casa Terlago, che conserva un breve tratto del cardo massimo, lastricato con grandi basoli di calcare locale di varie dimensioni. A lato della strada è stata individuata una piccola porzione di un’abitazione con cortile interno, interessante è la presenza di un ambiente dotato di sistema di riscaldamento a pavimento (hypocaustum).

Ritornati in Piazza Duomo, si prende il Vicolo Beato Stefano Bellesini, arrivando in Piazza Santa Teresa Verzeri, dove nel sito archeologico di Piazza Bellesini è stato messo in luce un lungo tratto della cinta muraria occidentale con a scavalco una torre quadrangolare e parte della pavimentazione di un decumano minore. Inoltre la presenza di un immobile datato al IV secolo, che conserva pareti interne rivestite da preziosi affreschi e ricchi arredi architettonici. Percorrendo vicolo delle Orsoline, dove è stato recentemente scoperto i resti di un complesso edilizio di grande prestigio, probabilmente con valenza pubblica, databile attorno al IV- V secolo d.C., che ha restituito un mosaico policromo di straordinaria bellezza (purtroppo rinterrato per mancanza di fondi). Giunti in Piazza Santa Maria Maggiore, è visibile la chiesa omonima, sotto la quale sono presenti importanti resti dell’ecclesia, ma non sono purtroppo visitabili. Proseguendo lungo via Rosmini, sotto il livello stradale sorge l’affascinante Villa Romini, attualmente sono in corso i lavori delle strutture di copertura e musealizzazione che si concluderanno tra la fine del 2016 e il 2017, i quali permetteranno di rendere visibili i resti di una villa extra moenia, la cui pavimentazione è decorata da splendidi mosaici, in particolare quello che raffigura Orfeo.
Ritornando su via Prepositura, arrivati a Torre Vanga, sono stati portati alla luce i resti archeologici di un tratto della cinta muraria occidentale in Piazza della Portela(in un garage privato e quindi non sono purtroppo visitabili).
Per i turisti interessati, poco distante dal centro storico, è presente la chiesa trecentesca di San Apollinare con epigrafi tra cui la famosa epigrafe di Marco Apuleio, frammenti scultori ed elementi architettonici dell’antica Tridentum reimpiegati in epoca successiva.

ItinerarioDifficoltà: bassa
Costo totale dei biglietti: 4 euro intero, 2,50 euro ridotto

OrariBasilica paleocristiana:dal 1 ottobre al 31 maggio 10-12/14.30-17.30, dal 1 giugno al 30 settembre 10-12/14.30-18 (chiuso la domenica)
Porta Veronensis: dal 1 ottobre al 31 maggio 10-12.30/14.30-17.30, dal 1 giugno al 30 settembre 10-12.30/14.30-18 (chiuso il martedì)
Area archeologica palazzo Lodron: mercoledì, giovedì, venerdì 10-12/14.30-16.30 (chiuso i festivi)
S.A.S.S.: dal 1 ottobre al 31 maggio 9-13/14-17.30, dal 1 giugno al 30 settembre 9.30-13/14-18 (chiuso il lunedì)
Sito archeologico palazzo Thun: parzialmente visibile in base alle mostre temporanee
Museo Castello del Buonconsiglio: periodo estivo: da martedì 3 maggio a domenica  6 novembre, orario 10.00 – 18.00; altro periodo: orario 9.30 – 17.00, chiuso il lunedì non festivi

BiglietteriaBasilica paleocristiana: ingresso 1,50, ridotto 1 euro
Porta Veronensis: ingresso gratuito
Area archeologica palazzo Lodron: ingresso gratuito
S.A.S.S: ingresso 2,50, ridotto 1,50 euro
Palazzo Thun: ingresso libero

Concessione per le riprese fotografiche
Provincia Autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali - Ufficio beni archeologici ai sensi del d.lgs. 42/04 - Codice dei beni culturali

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