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Castello di Stenico

 Descrizione complesso

Il Castello di Stenico arroccato su di un elevato dosso domina dall’alto le Giudicarie Esteriori. La prima menzione avvenne nel 1163, infatti, la sua primaria funzione fu quella di fortificazione medievale, come dimostra la raffigurazione di Castel Stenico nel Ciclo dei Mesi a Torre Aquila al Castello del Buonconsiglio di Trento.  Da questo celebre affresco relativo, si può notare il legame del castello con i principi-vescovi di Trento, i quali utilizzarono il castello come residenza.
Oggi il castello costituito da diversi corpi di fabbrica di epoca diversa,  conserva armi e utensili antichi provenienti dalla collezione del Museo Castello del Buonconsiglio di Trento, di cui il complesso castellano è sede distaccata.

Nelle sale del castello si possono ammirare splendidi affreschi, in particolare l’elegante fregio rinascimentale con scene di battaglia nella Sala del Camin Nero. Imperdibile è la visita alla cappella di San Martino, sorta su di un antico luogo di culto altomedievale, che conserva un ciclo pittorico di epoca romanica (inizio XIII secolo).
Da vedere anche la pregiata sezione archeologica dedicata all’area cultuale in località Calfieri (Stenico), al sito di Vigo Lomaso e allarea archeologica di Fiavé.

Sezione archeologica

La sezione archeologica a Castel Stenico illustra i rinvenimenti avvenuti in località Calfieri, a poca distanza dal maniero, dove a seguito del rinvenimento di reperti sporadici, dal 1978 al 1981 furono eseguite delle campagne di scavo, che hanno documentato due fondamentali fasi di frequentazione.
La prima, nell’avanzata Media Età del Bronzo, a scopo funerario, dalla presenza di una necropoli a tumulo, formato da un accumulo di grosse pietre che coprivano le sei tombe accompagnate dal rito dell’offerta (ossa di animali e frammenti di vasellame). Le sepolture di 27 individui (10 maschi, 3  femmine e 14 bambini), evidenziano l’assenza quasi totale dei crani nelle sepolture di individui adulti, tali dati indicano un probabile “culto dei crani” collegato al “culto degli antenati”. In base alla datazione di frammenti di ceramica rinvenuti all’interno delle tombe, si sono potute datare al Bronzo Medio, contemporaneo all’orizzonte culturale Fiavè 6. La seconda, dal Bronzo finale fino alla romanizzazione (XI-I secolo a.C.), evidenza un utilizzo a scopo votivo e sacrificale, infatti, è stata messa in luce una vasta area cultuale dove si celebravano i Brandopferplätze alpini. Queste pratiche rituali prevedevano l’accensione di roghi votivi con il sacrificio di vittime e l’offerta di oggetti in metallo piegati o frammentati intenzionalmente. In località Calferi, sono state individuate abitazioni in muratura a secco, databile attorno al II-I secolo a.C., probabilmente costruite reimpiegando le pietre del tumulo.
In epoca altomedievale, la località Calferi, frequentata dal Bronzo Medio fino al I secolo d.C., venne nuovamente utilizzata dal VI all’VIII secolo con funzione sepolcrale, infatti,  nel 1919 a seguito di lavori stradali nella zona, furono portate alla luce nella nuda terra un fanciullo ed una donna senza corredo.
Questa frequentazione prolungata del luogo è evidente dalla presenza di offerte votive dell’età del Bronzo (spille, spilloni, frammenti di contenitori, oggetti di ornamento, ossi calcinati) e reperti che evidenziano i primi segni di romanizzazione (fine II-I secolo a.C.).  Legato al “culto dei crani” è la ricostruzione della tomba n.2 rinvenuta in località Calfieri datata all’età del Bronzo medio dall’architetto Gigi Giovanazzi.

Nella sala successiva sono esposti alcuni modellini e didascalie illustrative del sito archeologico di Fiavè, i cui reperti venuti alla luce durante le campagne di scavo sono conservati nel Museo delle Palafitte di Fiavé.

Le Giudicarie Esteriori hanno restituito numerose testimonianze archeologiche, oltre alle note scoperte di Fiavè e di Stenico, anche Vigo Lomaso ha restituito significative tracce di un insediamento umano (Pozzata di Vigo) frequentato dal X secolo a.C. al IV secolo d.C. Nella sala sono esposti alcuni reperti provenienti dall’abitato di Vigo Lomaso: frammenti di contenitori in ceramica dal VII secolo a.C. al I secolo d.C.

Cappella di San Martino

Gli scavi archeologici nella cappella di San Martino, hanno evidenziato la presenza di un ambiente di forma quadrangolare, accanto alla quale fu rinvenuta una tomba scavata nella roccia, quest’ultima scoperta ha portato ad ipotizzare la funzione dell’edificio fosse in origine un piccolo mausoleo funerario.

Castel Stenico Panorama

L’edificio di culto probabilmente risale alla seconda metà del VIII secolo, in base alla datazione di alcuni frammenti di arredo di alto pregio artistico, in parte reimpiegati nella cappella e in parte rinvenuti durante le attività di scavo.  Di fronte alla cappella di San Martino sono visibili i frammenti scultorei, le cui decorazioni scolpite, richiamano viticci, grappoli d’uva e tralci di vite intrecciato con foglie.

Orari Fino a domenica  20 marzo apertura solo sabato e domenica con orario 9.30 – 17.00
Da martedì  22 marzo apertura da martedì a domenica con orario 9.30 – 17.00
Da martedì 3 maggio a domenica  6 novembre orario estivo 10.00 – 18.00
Da martedì 8 novembre apertura solo sabato e domenica con orario 9.30 – 17.00

BigliettoIntero 7 euro
Ridotto 5 euro
Ridotto “giovani” (dai 15 ai 26 anni) 4 euro
Gratuito con “Guest Card Trentino” e la prima domenica del mese

Visite guidateVisite guidate ad orario fisso 3 euro a persona

Servizi per l’utenza• bookshop
• bagni
• bar

Servizi didattici• pannellistica in italiano, inglese e tedesco
• didascalie in italiano, inglese e tedesco
• attività didattica, anche estiva (scuola, terza età e diversamente abili)
• audioguida

Contatti del museo Castello di Stenico
Stenico (TN-Valli Giudicarie)
Tel: 0465 771004
Fax: 0461 233770
Sito web: www.buonconsiglio.it
Email: info@buonconsiglio.it

BibliografiaDalba M., Castello di Stenico, in (a cura di) Dalba M., Dal castello di Stenico ai castelli delle Giudicarie. Itinerari d’arte e di storia, Provincia Autonoma di Trento. Castello del Buonconsiglio, 2014.
Colecchia A., Castel Stenico, in (a cura di) Possenti E., Gentilini G., Landi W., Cunaccia M., APSAT 4. Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardo antico e basso medioevo. Schede 1, SAP, 2013.

Concessione per le riprese fotografiche
Provincia Autonoma di Trento - Soprintendenza per i beni culturali - Ufficio beni archeologici ai sensi del d.lgs. 42/04 - Codice dei beni culturali

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