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Vallagarina

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Archeologia in Vallagarina

La Vallagarina, in particolare la località Lavini di Marco (Rovereto), ha restituito le prime tracce di popolamento in Trentino, che raccontano la presenza in epoca Giurassica (circa 200 milioni di anni fa) di numerosi dinosauri.
Ma, le prime testimonianze di insediamenti umani nel Trentino meridionale sono nel Paleolitico medio (120-25 mila anni fa), significativi risultano i reperti datati al Palo-Mesolitico, i quali fanno riferimento alle prime tracce di insediamento in Vallagarina, come scarti di lavorazione in selce e altri strumenti (grattatoi, bulini, lame ritoccate). Importante sito è Isera denominato “La Torretta” che si eleva in posizione strategica sulla destra dell’Adige, i cui materiali rinvenuti in giacitura secondaria, sono datati dal Neolitico recente fino all’età del Rame.
Nell’Età del Rame, iniziano ad acquisire le tecniche estrattive e metallurgiche, come evidenziano numerosi oggetti in rame, ma il reperto più rilevante è la statua stele asessuata di Brentonico.
L’Età del Bronzo (ultimi secoli III e fine II millennio a.C.), vede l’intensificazione dell’attività metallurgica con un’ampia circolazione di reperti in bronzo, documentando numerosi insediamenti, privilegiando il fondovalle, ne è un esempio la Grotta del Colombo di Mori scoperta nel 1881 dall’archeologo  Paolo Orsi, segnando, così, la nascita dell’archeologia moderna in Trentino.
Nella Prima Età del Ferro (Cultura di Luco) si diffondono numerose fibule, molto elaborata è la fibula in bronzo a drago con cornetti  sormontate da un cavalluccio rinvenuta a Nomesino presso Mori. Nella seconda età del Ferro (Cultura Frizens-Sanzeno), tra la metà del VI e il I secolo a.C., la Vallagarina diventa uno tra i percorsi privilegiati per la comunicazione tra nord e sud, in particolare con i commercianti etruschi, una testimonianza significativa della frequentazione della zona fu il rinvenimento dell’incensiere (thymiaterion) in bronzo presso Avio, datato tra il IV e III secolo a.C. A Nomi in località Bersaglio, sui terrazzi rocciosi della destra Adige, è stato individuato un’organizzazione regolare dell’abitato, risalente al IV secolo a.C.
Nella piana Vallagarina molto documentata è l’epoca romana, la discussione sui confini tra Tridentum e Verona è ancora aperta, probabilmente la zona di Avio gravitava sotto il municipio di Verona. Molteplici sono i reperti che attestano l’influenza romana della zona, tra questi i più significati sono i cinque miliari rinvenuti in Vallagarina: miliare di Volano (dedicato all’imperatore Giuliano con l’indicazione della distanza di 56 miglia); quello di Marani a nord di Ala (dedicato a Costantino con l’indicazione di 37 miglia); quello di S. Pietro in Bosco a sud di Ala (dedicato a Massimiano a Vittore) e due frammenti di miliari rinvenuti nella chiesa di S. Maria di Avio (uno conserva la dedica a Massenzio e l’altro reca inciso XXIX miglia). Questi miliari costituiscono la testimonianza materiale, del passaggio lungo la Valle dell’Adige della Via Claudia Augusta Padana.
In Vallagarina sono stati portati alla luce numerosi reperti di epoca romana, in particolare negli ultimi due secoli, grazie a ritrovamenti sporadici e scavi programmati che documentano una rapida ed intesa antropizzazione, particolarmente significative sono i resti di necropoli e tombe isolate, ma anche di impianti produttivi e insediamenti abitativi.
Meritano, sicuramente una citazione, la villa romana urbano-rustica di Isera, ricca di decorazioni pavimentali a mosaico e parietali; e l’azienda agricola di Navicello (Rovereto), il cui scavo ha portato alla luce negli ultimi anni numerosi reperti e resti combusti di alimenti (miglio, lenticchie e frumento). In epoca imperiale Avio ha restituito notevoli reperti: erma in bronzo in località Vò Casero, che raffigura un atleta del III secolo d.C., e due iscrizioni funerarie datate al I secolo d.C.
In epoca tardoantica e altomedievale sono attestate necropoli significative come le necropoli di Rovereto (Corso Bettini, Sabbioni Alti e Sant’Ilario), Pomarolo necropoli di Servis, Villagarina e Lizzanella.

Bibliografia..
 L’Antiquarium di Avio (a cura di) Bassi C., in Archeologia nel verde, 4, Provincia Autonoma di Trento, 1995.
Rigotti A., Lagarina romana: storia antica e archeologia del territorio dal II sec a.C. al V sec d.C., (a cura di) Maurina B, Rovereto 2007.
Nicolis F., Al Colombo di Mori, Archeologia nel verde, 1, Provincia Autonoma di Trento Servizio Beni Culturali Ufficio Beni Archeologici, Trento 1993.
Storia del Trentino. La preistoria e la protostoria, (a cura di) Lanzinger M., Marzatico F., Pedrotti A., vol. 1, Il Mulino, Bologna, 2001.
Storia del Trentino, L’età romana, (a cura di) Buchi E., vol. II, Il Mulino, Bologna 2000.
Turismo in Vallagarina

La Vallagarina è un territorio ambito per i turisti che voglio coniugare relax e cultura, infatti la città di Rovereto offre la possibilità di scegliere tra numerosi musei in base ai diversi interesse: il museo d’arte, Mart, è noto a livello internazionale e la Casa d’Arte Futuristica Fortunato Depero, numerosi i luoghi storici e le testimonianze della Prima Guerra Mondiale, come il Museo Storico Italiano della Guerra e la Campana dei Caduti. Inoltre, si possono ammirare numerosi palazzi storici, come il più antico palazzo di Ala, Palazzo Taddei, risalente al Quattrocento veneziano e il Teatro Zandonai, più antico teatro del Trentino.
La Vallagarina permette di scoprire il suo territorio, tra vigneti e castelli (Castello di Avio, Castel Beseno e Castel Pietra), camminando alla scoperta delle antiche orme di Dinosauro di circa 200 milioni di anni fa a Lavino, e dei numerosi siti archeologici, tra cui l’area archeologica di Sant’Andrea a Loppio, dove archeologia e natura si mescolano alla perfezione!

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Azienda per Il Turismo Rovereto e Vallagarina
Sito web: www.visitrovereto.it
Email: 
Telefono: 0464.430363
Indirizzo: Piazza Rosmini, 6
38068 Rovereto (TN)

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Concessione per le riprese fotografiche
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